8 mar 2013

MINDFULNESS E BENESSERE PSICOFISICO ( Tre minuti nel presente)




Avete mai visto un chicco d'uva passa?
Visto veramente, si intende; visto nella sua inimmaginata totalità.
Se qualcuno vi chiedesse di prestarci attenzione per ben tre minuti, tre infiniti minuti, cosa fareste?
Tre minuti per la mente sono un tempo amplissimo, un tempo che le permette di viaggiare in talmente tanti luoghi da non ricordarsi, alla fine, nemmeno quanti ne ha visitati.
Tre lunghi minuti concentrati in qualcosa di così minuscolo, un chicco d'uva: «In primo luogo guardiamo attentamente il chicco di uvetta, lo osserviamo come se non avessimo mai visto una cosa simile in vita nostra. Con i polpastrelli ne palpiamo la consistenza, mentre notiamo le sfumature di colore e la forma delle superfici. Facciamo attenzione ai pensieri che si presentano riguardo all'uva passa o al cibo in generale. Se, mentre guardiamo il chicco d'uvetta, proviamo sensazioni di attrazione o repulsione, se ci piace o non ci piace, notiamo anche questo.

Poi lo annusiamo per un po'. 
Infine, consapevolmente, lo portiamo alle labbra, osservando il movimento del braccio e della mano e la salivazione che comincia a prodursi quando il corpo e la mente sono in attesa di ricevere cibo. 
Continuiamo a fare attenzione mentre lo mettiamo in bocca e lo mastichiamo lentamente, assaporando il gusto di un singolo chicco di uva passa.
E, quando siamo pronti a deglutire, osserviamo l'impulso di deglutire mentre va crescendo,
in modo da vivere anche questa fase consapevolmente.
Alla fine proviamo a immaginare o "sentire" il nostro corpo di un chicco di uvetta più pesante».

A che cosa serve questa idea apparentemente eccentrica?
Siamo in un'epoca di meditazioni che vanno di moda, di mode di meditazione, di filosofie più o meno New Age, che promettono l'equilibrio interiore come fosse un frutto da cogliere con facilità da un albero.
E noi invece no! Il frutto non lo cogliamo, ma lo osserviamo per tre pazienti minuti, in un'attività che è in teoria talmente semplice che alla fine diviene una vera impresa.
 Questo esercizio sull'uva passa è l'esplorazione di uno stato mentale che si chiama mindfulness ("mindful" è traducibile dall'inglese come "consapevole"), le cui origini si radicano nell'Oriente, soprattutto nel Buddismo, ma che è terribilmente attuale nella sua applicazione.
 La mindfulness ha il "potere" di far realizzare, a ciascuno di noi, qualcosa che abbiamo scordato: l'esserci, davvero. Essere veramente qui, adesso, ed essere consapevoli di questa nostra presenza come mai si è fatto prima, come mai si è osservato un chicco d'uva.

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