29 mar 2014

I pensieri



Il modo migliore per lasciar andare e notare i pensieri che si affacciano e riconoscerli: 'D'accordo, di nuovo questo pensiero'. Poi, senza giudicare, ritornare alla vivida esperienza del momento presente. Siate pazienti. Può darsi che dobbiamo ripetere il procedimento migliaia di volte, ma il punto della pratica e ritornare ogni volta al presente: di nuovo, di nuovo e ancora di nuovo. Non andate in cerca di luoghi meravigliosi in cui i pensieri non si producono. Poiché, di fatto, i pensieri non sono reali, a un certo punto si affievoliscono e diventano meno coercitivi. Scopriremo che, vedendone l'irrealtà, tendono a scomparire per alcuni periodi.
Col tempo avvizziscono da se, mentre noi quasi non capiamo come sia successo. I pensieri sono autodifese. Nessuno, in fondo, vuole abbandonarli: costituiscono il nostro oggetto di attaccamento. Il modo di percepirne l'irrealtà consiste nel lasciar scorrere il film.




I pensieri sono di due tipi. Non c'e niente di sbagliato in ciò che chiamo 'pensiero tecnico', quello che usiamo per camminare fino all'angolo della strada, per cuocere una torta o risolvere un problema di fisica. E un buon uso della mente. Qui non c'entra la realtà o l'irrealtà: e cosi e basta. Ma le opinioni, i giudizi, i ricordi, i sogni sul futuro... cioè il novanta per cento dei pensieri

che ci vorticano in testa, non hanno alcuna realtà. Dalla nascita alla morte, a meno che non ci risvegliamo, sperperiamo la vita in questi pensieri.

tratto da:

Zen Quotidiano - Amore e Lavoro

Nessun commento:

Migliorare l'autostima è possibile e richiede un impegno costante nel tempo. Non è difficile, basta volerlo veramente e sforzarsi di ...